La mission

 

Ridare cittadinanza a chi l’ha perduta

 

Nella filosofia di Orchestra Do Mundo, quella delle piccole risonanze, la periferia sociale deve essere al centro di strategie semplici ma estremamente efficaci, dove l'intervento del singolo, se collegato ad una strategia anche minimale, può determinare risultati dal punto di vista innanzitutto della restituzione del concetto di cittadinanza a chi l'ha perduta.

 

Le piccole risonanze sono esperienze semplici, concrete, che si possono fare, con fantasia e con un alto senso di empatia con la società... Quella delle differenze, e delle disparità, dove chi è soggetto economicamente passivo esce fuori dal gioco, per vivere ai margini, nella periferia sociale, al di fuori dei privilegi del benessere...

 

 

Sentirsi cittadino significa innanzitutto riacquistare i propri diritti naturali, e quelle garanzie che tutti gli esseri liberi dovrebbero avere nel mondo contemporaneo, ma che purtroppo in tanti non hanno. Le favelas, gli slums, i quartieri ghetto, sono i risvolti della medaglia della società del benessere e dell'opulenza. Sono città nelle città, interzone del mondo, per dirla alla William Burrougs, dove vengono sovvertiti i diritti inalienabili di ogni cittadino libero...

 

 

 

 

 

Tra pedagogie dell'autonomia e transculture

Orchestra Do Mundo vuole  intervenire sulle fragilità urbane delle città, contrapponendo il concetto di mondialismo a quello di tribalismo, principalmente attraverso interventi mirati a diffondere “la cultura dell’apprendimento”, ma anche a promuovere le “trans-culture”.

 

Il concetto di transcultura rimanda a qualcosa che attraversa la cultura, trasformandosi in promozione e salvaguardia  delle singole specificità, mirando però all’individuazione degli elementi universali, comuni a tutti gli esseri umani, quegli elementi che sono presenti in tutte le realtà del mondo, dove sono passati altri popoli. Mediante la lente d’ingrandimento trans-culturale è possibile leggere cosa ci portiamo dentro di altre culture e in che modo le abbiamo fatte nostre…

 

 “Le culture non si attraversano mai da sole, ma necessitano sempre

di essere veicolate dai soggetti che ne sono portatori”.

 

In tal senso le singole culture nazionali, che si ritrovano su un medesimo territorio, possono partecipare insieme allo sviluppo socio-economico del luogo di accoglienza, facendo salve le proprie specificità culturali, per metterle a disposizione della comunità tutta, in una sequenza di interazioni e contaminazioni.

 

Questa visione trova la sua sintesi nel lavoro di rete di singole persone e di organizzazioni che operano sul territorio, portatori, per il loro lavoro quotidiano, di “piccoli cambiamenti”, senza avere la pretesa di modificare la complessità dei sistemi. Tanti piccoli cambiamenti possono, in sostanza, costituire un percorso possibile di riappropriazione della cittadinanza perduta.

 

I concetti che sono a fondamento dell’associazione Orchestra Do Mundo

 

  • Cittadinanza attiva.
  • Mediazione territoriale attraverso l’arte e la multimedialità.
  • Costruzione di nuovi linguaggi.
  • Interscambio di saperi e prassi per una pedagogia dell’autonoma.
  • Promozione della cultura Hip Hop.
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Per ciò che concerne le azioni sul territorio, le attività di Orchestra Do Mundo si sono caratterizzate prevalentemente nell’ambito della pedagogia degli oppressi, attraverso l’attivazione di corsi per i minori delle favelas, tra musica, danza e multimedialità.

 

 

Le città brasiliane, le favelas e le organizzazioni partner dove Orchestra Do Mundo è intervenuta

 

  • San Paolo, favela di Campo Limpo. Organizzazioni partner: “ASA”, “Fundaçao Julita”e “Engenho Teatral”.
  • Salvador de Bahia, favela di Sao Cristovão. Organizzazioni partner “Artes em Todas Partes” e “Crianca feliz”.
  • Recife, favela di Santo Amaro, Canale di Arudao e  Ilha de deus. Organizzazione partner: Pe No Chão”.
  • Fortaleza. Organizzazione partner: “Convida”.

Sul versante artistico si è lavorato nell’ambito della produzione musicale ed organizzazione di eventi performativi tra San Paolo, Recife, Salvador, Scampia (NA), il Pilastro (BO). Le due esperienze più interessanti da mutuare in tal senso sono state:

 

  1. la produzione di un CD dal titolo “Aruanà – Amigos da Orchestra Do Mundo”, registrato presso gli Studi Rio8 di San Paolo;
  2. il concerto a Scampia, con gli A67, di Calixto, operatore di Orchestra Do Mundo nelle favelas, e poeta Hip Hop.

Il 7 ottobre del 2006, nella Sala del Consiglio Comunale di Palazzo d'Accursio si è svolta la cerimonia di conferimento a Bologna del titolo di "Città creativa della Musica". Il riconoscimento è stato consegnato da Alexander Schischlik, coordinatore dell'Alleanza Globale Unesco per la Diversità Culturale. L’esponente dell’Unesco nelle sue dichiarazioni ha sottolineato il valore del lavoro espresso dall’associazione Orchestra do Mundo.

 

 

 

                                                                                                                                   Photo credit Jody Marcos