Diario di viaggio by Jody Marcos

Campo Limpo

 

Durante la prima fase del progetto Orchestra Do Mundo i componenti si sono riuniti a San Paolo del Brasile per registrare presso lo studio Rio8 i brani per il primo album e per conoscere da vicino la realtà in cui il progetto vuole andare ad intervenire.

 

Finito il lavoro in studio i componenti dell’Orchestra hanno visitato alcune strutture che operano con successo nella realtà di San Paolo, e in particolare nella favela di Campo Limpo, nell’estrema periferia sud: la “Fundaçao Julita” e il gruppo “Engenho Teatral” di Luis Carlos Moreira. Workshops, contatto diretto con le associazioni spontanee che operano nella periferia, coinvolgimento degli adolescenti che vi abitano attraverso la cultura hip-hop, questi sono i punti forti di queste strutture che Orchestra Do Mundo ha individuato, esempi di come si possa agire con successo nella difficile realtà della favela.

 

Il primo passo del progetto è stato conoscere da vicino la situazione di Campo Limpo, San Paolo, e di chi ogni giorno lavora con e per i ragazzi della periferia, come Nanah Correia, Julian Tirado, Khadira, Chico Salem, musicisti che dedicano parte del loro tempo alla realizzazione di progetti sociali ed educativi, nonché componenti dell’Orchestra, per poi valorizzare la loro esperienza all’interno della struttura che rappresenta l’obiettivo del nostro progetto.

 

Agire concretamente ed efficacemente in una realtà piuttosto chiusa e sospettosa verso l’esterno come quella di Campo Limpo, dove peraltro è forte l’influenza e il controllo dei gruppi della criminalità organizzata, vuol dire, ormai ci è ben chiaro, innanzitutto conquistare passo passo il rispetto di tutta la comunità e la fiducia dei ragazzi con cui vogliamo lavorare.

 

Per questo motivo il nostro secondo passo sarà la creazione, ai confini della favela di Campo Limpo, di uno studio di registrazione, un’aula di informatica con alcune postazioni internet, poche stanze gestite direttamente da coordinatori locali e da noi, per fare in modo che i ragazzi della favela ci conoscano e si sentano loro stessi parte del progetto e, perché no, dell’Orchestra Do Mundo.

 

In questo momento le energie e le risorse dei componenti dell’Orchestra Do Mundo sono investite su due fronti: da un lato l’album, già registrato in studio a San Paolo e ora in fase di mixaggio fra Bologna e Berlino, d’altro lato l’attivazione del centro a Campo Limpo (prevista entro l’anno), la predisposizione di tutte le attrezzature necessarie, la ricerca di personale adatto a gestire il centro, persone radicate nella realtà locale a cui spetta il compito di conciliare le esigenze di messa in sicurezza, agibilità e funzionalità con la situazione problematica di un territorio al confine fra la favela, fatta di baracche, cumuli di immondizia e disperazione, e “la bolla”, il centro della metropoli, lussuoso, cosmopolita e tecnologicamente avanzato.  

 

Due investimenti, compiuti in regime di totale autonomia dall’esterno e da sponsor privati e pubblici, che tuttavia ora sono necessari per finanziare il mantenimento della struttura e dei suoi operatori e per dare vita alle attività del centro: corsi di musica, di informatica, aule multimediali, attrezzature video e audio...

 


Sao Paulo, 2004

Sao Cristovão

 

La favela di San Cristoforo si trova alla fine della pista dell'aeroporto internazionale di Salvador de Bahia: dista trentacinque chilometri dal centro della città.  E’ abitata principalmente da emigranti provenienti dall'interno del paese, prevalentemente dal nord-est.

 

Rispetto ad altre favelas si può dire che in questa l'archetipo della famiglia, intesa in senso comunitario, resiste ancora anche se molte delle ragazze che hanno partecipato ai corsi provenivano da famiglie problematiche, sia dal punto di vista economico che sociale.

 

Sao Cristovão di per se non è una favela molto violenta, rispetto a tante altre, forse è proprio per questo che il lago che c’è dentro la favela viene utilizzato dai trafficanti e dalle squadre della morte, che poi sono dei poliziotti mimetizzati, per scaricare i cadaveri a cielo aperto.

 

C’è da sottolineare che i mezzi di trasporto arrivano solo all’inizio della favela, e andare in giro dopo il tramonto è considerato pericolosissimo dagli abitanti. La gente la sera rimane in casa e questo contribuisce a costruire una atmosfera di terrore. Durante la nostra permanenza più volte si sono sentiti spari nella notte provenienti dalla favela che confina con Sao Cristovão, considerata molto pericolosa.

 

L'associazione “Artes em Todas Partes”, situata in cima ad una collina che sovrasta la favela, dispone di un parco di 5000 metri quadri e offre da circa quattro anni corsi di teatro con i burattini e adesso anche corsi multimediali.

 

L’associazione Artes em Todas Partes, lavora anche a stretto contatto con altre associazioni che operano sul territorio, offrendo loro la bella location per le le attività di vario genere che essi conducono. Una delle associazioni è “Crianca feliz”, gestita dalla signora Lucinette che, in totale autonomia e senza alcun aiuto, riesce a raggruppare ogni giorno circa 15 ragazzi e ragazze adolescenti del quartiere, offrendo loro la possibilità di partecipare a corsi e attività. C’è da dire che è tutto gratuito e, vogliamo ancora sottolinearlo, senza alcun aiuto esterno se non per qualche donazione privata da parte di persone di buona volontà che abita nella favela stessa.

 

Le attività si svolgono principalmente all'interno della sede dell'associazione e presso la locale scuola media di parque sao crist. Il nostro Calixto ha tenuto corsi di danza per principianti e avanzati ed un corso per i ragazzi frequentanti i corsi serali della locale scuola. A questi percorsi hanno anche partecipato i docenti stessi,  utilizzando queste esperienze come se fossero dei veri e propri corsi di aggiornamento.

 

I corsi di Calixto si sono basati sullo stile freestyle, il quale permette l'approccio alla danza anche a persone che non hanno mai ballato, come anche consente ai ragazzi stessi di creare delle coreografie.

 

La maggior parte dei ragazzi che hanno partecipato ai corsi disponevano di una buona alfabetizzazione, circa l’80 per cento frequentava qualche tipo di scuola; l'età variava dai sette ai 18 anni. Il gruppo che ha lavorato all’interno della scuola media invece era composto da circa 12/15 ragazzi, sia maschi che femmine, tra i 14 e i 17 anni.

 

Nell’aula informatica della scuola media locale si sono svolti i corsi multimediali. Anche qui i ragazzi sono stati suddivisi in principianti e avanzati. Per i primi si sono affrontati temi basici quali: il sistema operativo e i motori di ricerca.

 

Per quanto riguarda il corso avanzato sono stati identificati, dopo una selezione, coloro che hanno dimostrato una discreta conoscenza del computer, per cui i temi trattati sono stati incentrati sul montaggio dei video.

 

L’associazione Artes em Todas Partes ha espresso il bisogno, come detto precedentemente, di mettere in formazione anche gli operatori che già lavorano all'interno dell'associazione stessa. Inoltre sono stati individuati quattro ragazzi tra i 16 e i 17 anni che hanno dimostrato un elevato livello di apprendimento, tali da poter diventare dei “moltiplicatori di conoscenza”, cioè persone che possono trasmettere quello che hanno appreso ai loro pari di età. Sia gli operatori che i quattro ragazzi sono stati inseriti in un training congiunto.

 

Tutti gli operatori hanno potuto installare sui propri computer personali, i programmi di montaggio, iniziando a realizzare prodotti video in autonomia.

 

Salvador de Bahia, 2006

 

 

Photo credit Jody Marcos